Onorio Cenni I4CIV
UN FILTRO PASSABANDA
PER I 2320 MHz
Semplice da costruire e
facilmente riproducibile
Premessa
Nella suddetta descrizione viene trattata
la progettazione e la realizzazione di un filtro passabanda a tre stadi per la
frequenza di 2320 MHz. (foto n.1) Il filtro
descritto viene utilizzato in ricezione con lo scopo di ottimizzarla. E’ noto infatti
che le emissioni del WIFI sono soprattutto concentrate nei centri abitati poiché
sono ubicate all’interno di abitazioni ed uffici. La frequenza di emissione del
WIFI non è molto distante dalla frequenza dei 2320 MHz e quindi gli stadi di ricezione
possono subire interferenze. Tali disturbi possono arrivare fino al punto di
sovraccaricare il primo stadio d’ingresso di un ricevitore amatoriale, quando
questo sia stato progettato con una scarsa dinamica e, soprattutto, con
circuiti a larga banda per poter ricevere su di un’ampia gamma di frequenze. Il
forte sovraccarico dello stadio di ingresso può dare origine ad un aumento del
rumore di fondo. Inoltre può generare intermodulazione negli stadi di
amplificazione e la compressione della dinamica del ricevitore, fino al punto da
compromettere totalmente la ricezione. Per eliminare, o quanto meno attenuare,
questi effetti, esiste una possibilità: Si tratta di utilizzare un adeguato filtro
passabanda con lo scopo di far “passare” solamente le frequenze interessate ed
attenuare tutte le altre al di fuori della ricezione voluta. Fatte queste
premesse potremo scegliere se prestare minore attenzione alla migliore
selettività possibile all’interno del range della banda passante del filtro oppure
cercare di ottenere una minore perdita di inserzione. Per applicazioni
radioamatoriali sarebbe preferibile avere sia la massima attenuazione possibile,
ad una certa distanza dalla frequenza richiesta, che la minor perdita di
inserzione possibile. Di solito, non è necessario che il filtro presenti una
cima piatta o pendii perfettamente simmetrici. Nel caso non si richiedano valori
di selettività veramente elevata, in modalità di ricezione, diventa più
importante una bassa perdita di inserzione. Per questo motivo, si consiglia un
filtro a tre linee risonanti strettamente accoppiate che possono garantire alla
frequenza di 2320 MHz una perdita di inserzione inferiore a 1dB. Una bassa
perdita di inserzione, in corrispondenza della frequenza di utilizzo, è
necessaria affinché il filtro possa essere inserito fra l’antenna e l’ingresso
di un eventuale preamplificatore, così che tutte le emissioni non interessate e
presenti al di fuori della frequenza del filtro passabanda, siano attenuate e si
renda possibile la ricezione dei segnali solamente presenti nella frequenza di
nostro interesse.
Il progetto
Il filtro passa-banda è stato
progettato utilizzando un calcolatore on-line dal titolo: Interdigital Bandpass Filter
Designer – A powerful tool for the mechanic in you. https://www.changpuak.ch/electronics/interdigital_bandpass_filter_designer.php
Si tratta di un programma molto
versatile poiché dà ampio spazio alle possibili esigenze dell’utente. Per il
suo utilizzo viene richiesto l’inserimento, in modo semplice ed intuitivo, di pochi
dati per poi restituire i valori del progetto che serviranno per la realizzazione
del nostro filtro. Appena avviato il programma, viene mostrata una foto di un
filtro, per avere un’idea di come potrebbe essere realizzato anche il nostro;
poi appena sotto questa foto si trova un riquadro rettangolare nel quale
dovranno essere inseriti i dati richiesti.
I valori indicati nel (screen_1) sono quelli che ho inserito per effettuare
il calcolo di un filtro passabanda a tre linee risonanti centrate sulla
frequenza di 2320 MHz per una larghezza di banda di 50 MHz ed una impedenza di
ingresso/uscita di 50 ohm. Gli altri valori, indicati nelle tre righe
sottostanti, fanno riferimento alle dimensioni del “case” e del tondino di
ottone che ho previsto di utilizzare, potendo scegliere l’unità di misura in millimetri
oppure in inch. Dopo aver inserito tutti i dati, si dà il via all’elaborazione
con il pulsante CALCULATE.
Al termine della breve elaborazione, ci viene mostrato
un riquadro (screen_2) che riporta la curva del
grafico del filtro, mentre sotto lo stesso riquadro un certo numero di righe riportano
i valori calcolati dal programma necessari per costruzione del filtro. Appare evidente
che chi volesse realizzare un filtro sulla base delle personali esigenze, come
una differente frequenza oppure un diverso numero di risuonatori, ecc., potrà
farlo utilizzando la sequenza delle operazioni sopra indicate.
Costruzione
Tutto il materiale necessario per
la costruzione del filtro si evince dalla (foto n.2).
I circuiti risonanti del filtro passabanda, composti da linee coassiali a
lamda/4, sono posizionati all’interno di un robusto contenitore metallico delle
dimensioni di 112 x 38 x 35 mm dello spessore di 4 mm che definiremo “case”.(disegno n.1)
Questo filtro è composto da tre linee
induttive. La spaziatura fra gli individuali risuonatori, il loro diametro e la
loro lunghezza sono indicati in (disegno n.2). Come
si evince, le linee più esterne hanno la stessa lunghezza, mentre quella
centrale è leggermente più corta delle altre due. Le suddette linee sono disposte
in anti-fase in modo che nell’estremità “calda” ed in quella “fredda” possano
accoppiarsi. Le tre induttanze sono completate da tre viti di ottone che
opportunamente regolate formano una piccola capacità allo scopo di rendere
risonanti i circuiti alla frequenza di utilizzo. Infatti l’allineamento
grossolano della frequenza viene effettuato dalla lunghezza delle linee
risonanti, mentre l’allineamento finale, della risonanza, viene effettuato
all’estremità “calda” delle linee con l’ausilio delle viti di allineamento da 5
mm. L’ingresso e l’uscita del filtro sono collegati elettricamente mediante un
conduttore di rame argentato saldato in un punto della linea dove è prevista
una impedenza di 50 ohm.
In questo progetto, per il “case”,
è stato utilizzato un profilato di alluminio a forma di “U” che in parte
semplifica la sua realizzazione. Infatti potendo impiegare un simile profilato si
può evitare l’utilizzo di una fresatrice e quindi bastano solamente alcuni
semplici strumenti di lavoro come una sega, un trapano e dei “maschi” per
filettare. Per utilizzare questi strumenti è richiesta un po’ di manualità e per
la realizzazione del filtro occorrono alcune ore di lavoro. Per iniziare si devono
forare le due pareti laterali del profilato ad “U” praticando tre fori da 3 mm
e tre fori filettati da 5 mm. Prima di forare occorre individuare e segnare la mezzeria
delle due suddette pareti che corrisponde al centro del filtro. In questo punto
dovrà essere fissata la linea della posizione centrale. Di seguito si dovrà contrassegnare
la posizione in cui si dovranno fissare le altre due linee risonanti. Come riferimento
si assumerà il punto di ubicazione della linea risonate centrale. Per effettuare
i fori in maniera precisa conviene partire praticando fori più piccoli partendo
da 1,5 mm o 2 mm di diametro e poi successivamente allargarli con una punta di
3 mm. Questi tre fori serviranno per far passare le tre viti necessarie per fissare
le tre linee, mentre gli altri tre fori, che dovranno essere filettati con un
diametro di 5 mm, serviranno per l’inserimento delle le tre viti di regolazione
per accordare il filtro.
Le tre linee risonanti dovranno
essere tagliate di misura, poi queste, ad una estremità, dovranno essere forate
e filettate longitudinalmente, mediante un trapano a colonna ed un “maschio”
per filettare da 3 mm.
Per le linee risonanti ho
utilizzato un tondino di ottone in quanto possiede una superficie molto
uniforme. Il piccolo svantaggio della conduttività relativamente scarsa può
essere evitato provvedendo ad argentare le parti di ottone prima del montaggio.
Le misure precise, riferite alla lunghezza delle linee, si potranno ottenere facilmente
se si ha la possibilità di utilizzare un piccolo tornio; in caso contrario si
utilizzerà una sega, una lima piatta ed un foglio di tela smeriglio a grana
fine. Poi con una certa dose di pazienza si procederà alla lavorazione affinché
la superficie tagliata corrisponda alla giusta misura e sia ad angolo retto, piana
e il più liscia possibile.
Terminata la preparazione delle
linee risonanti queste dovranno essere fissate una dopo l’altra partendo dal
centro con la prima linea, per poi fissare anche le altre due saldamente alle
pareti interne del “case”utilizzando le tre viti a testa cilindrica del
diametro 3 mm x 10 mm.
Le viti da 5 mm di diametro
lunghe 15 mm ed i relativi dadi da 5 mm in ottone si potranno acquistare nei
negozi di ferramenta, il che significa che le parti risonanti del filtro
possono essere realizzate utilizzando lo stesso tipo di materiale. Questo è un
vantaggio rispetto ad una possibile corrosione nel caso in cui il filtro sia
posizionato in condizioni ambientali sfavorevoli. Al fine di ottenere una bassa
perdita di inserzione è importante che le perdite ohmiche siano mantenute il
più basse possibile. Ciò implica che gli elementi risonanti devono essere
montati all’interno del “case” mediante un buon contatto elettrico. Pertanto è
necessaria una connessione superficiale liscia e pulita e una buona pressione
superficiale. Questo si ottiene avvitando
saldamente le tre viti da 3 mm che tengono fissate le linee risonanti
all’interno del “case”.
Per l’ingresso e l’uscita del
filtro sono stati utilizzati due connettori SMA “femmina” fissati sulle pareti
laterali più piccole del “case”. Queste pareti sono realizzate in lamierino di
ottone delle misure 30 x 31,5 mm e 3 mm di spessore che sono fissate mediante
quattro viti da 3 mm al “case” ad “U” . Il montaggio dei connettori SMA è
relativamente facile. Occorre praticare due fori del diametro di 5 mm, uno per
ogni supporto laterale. Prima di fissare in posizione i connettori è necessario
allungare i pin centrali di circa 8 mm utilizzando un conduttore di rame
argentato del diametro di 1 mm in modo che questo si possa saldare sulla linea
risonante, nel punto dove è prevista un’impedenza di 50 ohm. Poi si posizionano
i connettori in modo che il pin centrale degli stessi passi attraverso il foro
da 5 mm. Quindi si fissano stabilmente saldando a stagno le rispettive flange
sulle pareti del “case”, in modo da ottenere un buon contatto elettrico. Per completare
la copertura del “case” ho utilizzato un coperchio rettangolare di alluminio
delle misure di 113,6 x 38 mm e dello spessore di 4 mm che viene fissato sul
supporto ad U mediante sei viti da 3 mm al fine di ottenere un buon contatto ed
una adeguata schermatura con il restante involucro. La (foto
n.3) mostra la realizzazione del filtro senza la copertura, così da
evidenziare la realizzazione dello stesso.
Taratura
e verifica delle caratteristiche del filtro
L’allineamento dei tre circuiti risonanti
è piuttosto semplice quando si ha il giusto accoppiamento e le dimensioni delle
linee risonanti garantiscono che la loro misura sia nelle vicinanze della
frequenza di accordo. Anche se i valori forniti dal programma sono molto
precisi, restano sempre le incognite dovute alle tolleranze di lavorazione, per
cui è necessario effettuare un’accurata taratura delle suddette linee alla
frequenza di utilizzo. Per effettuare la taratura alla frequenza di 2320,200
MHz servono una decina di minuti ed una adeguata strumentazione, al fine di
poter ottenere dei risultati certi. Terminata la taratura occorre bloccare
ciascuna delle tre viti tenendo ferme le teste delle stesse con un cacciavite e
stringere saldamente i controdadi esagonali.
Per questa operazione bisogna
prestare attenzione a non modificare la posizione delle viti e quindi la
taratura delle stesse rispetto alle corrispondenti linee. Il filtro accordato
alla frequenza di 2320,200 MHz presenta una perdita di inserzione di - 0,74 dB (foto n.4). Il return-loss, riscontrato sulle porte di
ingresso ed uscita alla frequenza di utilizzo, corrisponde a - 26,86 dB. (foto n.5). Questo filtro è stato specificatamente
progettato per avere una bassa attenuazione ed una larghezza di banda a - 3dB
di circa 50 MHz. Quest’ultima infatti risulta essere pari a 54,75 MHz, un
valore che possiamo ritenere in linea con le specifiche richieste. Infine a +/-
50 MHz dal centro della frequenza di utilizzo, abbiamo verificato che l’attenuazione
del filtro è pari a - 19,50 dB mentre a +/- 100 MHz, l’attenuazione aumenta a
-39 dB.
Conclusioni
Il suddetto filtro è stato
inserito, in serie, fra l’ingresso dell’antenna ed un preamplificatore a
bassissimo rumore (VLNA Very Low Noise Amplifier). Questa disposizione ha
eliminato completamente le interferenze precedentemente menzionate. Purtroppo in
questa configurazione alla cifra di rumore che presenta il preamplificatore, pari
a - 0,4 dB, va aggiunto algebricamente anche il valore di - 0,74 dB della
perdita del filtro. Complessivamente la cifra di rumore sale a - 1,14 dB, un
valore comunque sempre molto buono per i collegamenti terrestri. Pertanto mi
ritengo soddisfatto avendo ottenuto una ricezione esente da disturbi, anche se a
scapito di un lieve aumento della cifra di rumore del sistema ricevente.
i4civ.onorio@gmail.com
La presente descrizione è stata pubblicata su RadioKit Elettronica del mese di febbraio 2024 a pag.30