Ultra PicoKeyer

 

  


                                                            Ultra PicoKeyer

Un piccolo generatore di codice Morse molto evoluto con memorie integrate

 

Onorio Cenni I4CIV

Premessa

Fin “da piccolo” mi sono interessato ed appassionato al CW e alle autocostruzioni. Ho iniziato dapprima ad esercitarmi con un tasto verticale abbinato ad un piccolo oscillatore audio, per passare successivamente a sistemi di manipolazione più evoluti, dopo aver scoperto l’esistenza dei Radioamatori. Così verso la fine degli anni Sessanta, realizzai con mia grande soddisfazione il mio primo tasto con una singola paletta. Questa era composta da una levetta di ottone che inclinandosi lievemente verso destra e verso sinistra, chiudeva alternativamente due contatti elettrici posti sui due fianchi della stessa paletta. La chiusura dei contatti attivava un generatore di punti o di linee, i quali combinati opportunamente potevano generare tutti i caratteri del codice Morse. In quel periodo questi generatori, chiamati anche manipolatori, si costruivano utilizzando i tubi termoionici (valvole). Fu così che, dovendone realizzarne uno, mi rivolsi a Giuliano I4AYP (sk) per chiedere dei consigli. Lui, pur comprendendo il mio forte entusiasmo, si rese subito conto non sarei stato in grado di realizzarlo per l’inesperienza dovuta alla mia giovane età. E fu così che, dopo uno scambio di materiale elettronico, entrai finalmente in possesso di uno dei suoi manipolatori a valvole. Questo manipolatore, tuttora funzionante,  lo conservo gelosamente come prezioso ricordo di un grande amico e maestro di radio. 

Con il passare degli anni realizzai altri manipolatori seguendo lo stato dell’arte. Il mio primo bug che faceva uso di una locazione di memorie per la ripetizione dei messaggi salvati (1) impiegava 7 transistor e 20 circuiti integrati TTL che alimentato a 5V assorbiva circa 800 mA. Successivamente in questa Rivista fu pubblicato un bel manipolatore provvisto di memorie (2) e fu così che acquistai il kit KK58 (Foto n.1) tuttora presente nella mia stazione radio.

 

Feci esperienza anche con un circuito integrato l’8044 che la Curtis aveva progettato per questo specifico scopo. Il progetto lo realizzai su di un circuito stampato che fu dato in omaggio agli intervenuti al Symposium VHF-UHF-SHF svoltosi a Casinalbo nel marzo 1992 (3) In seguito acquistai un altro manipolatore in una fiera in Germania molto piccolo e molto versatile, poi ancora la mia curiosità si rivolse al progetto di IK0WRB, che utilizzava un PIC sia per la manipolazione che per le memorie, naturalmente anche questo è tuttora in uso.(4)

 

Descrizione

Come ben sappiamo le radio moderne hanno già questi manipolatori incorporati e quindi ai nostri giorni accessori di questo genere potrebbero anche non servire più. Comunque ci sono ancora tantissimi amanti delle autocostruzioni, che dopo aver realizzato dei piccoli RTX in CW abbinano agli stessi un buon manipolatore. Inoltre c’è ancora chi possiede radio meno recenti, che sono sprovviste di manipolatori. Un’altra prova è presente nel web, dove se ne possono trovare di tutte le fogge,   passando dai più semplici fino a quelli più evoluti, aggiornati alle ultime tecnologie. Così, cercando su siti di vendite on-line, ho trovato un manipolatore molto evoluto e nello stesso tempo molto semplice, con una lunga lista di funzionalità che hanno attirato la mia attenzione (5); si tratta di un keyer prodotto negli USA, che può essere acquistato in kit oppure già montato. Il kit costa circa 29 dollari più le spese di spedizione, e nel prezzo è compreso anche il suo contenitore. Acquistandolo già montato il costo è poco meno del doppio del costo del kit. Io l’ho acquistato in kit con il suo contenitore in modo da poter avere almeno la soddisfazione di saldare quei pochi componenti che sono previsti nel progetto.

Il pacchetto contenete il kit mi è arrivato esattamente dopo 40 giorni dall’acquisto on-line. La spedizione è durata più del previsto a causa di ritardi doganali e del servizio postale, rilevati tramite il servizio di tracciamento del pacchetto. In condizioni normali e per compratori più fortunati, è ragionevole pensare che in una ventina di giorni si possa ricevere il proprio pacco con minime spese di spedizione. Il kit comprende un chip programmato e pronto all’uso, un PCB serigrafato e tutte le parti necessarie per costruire un manipolatore completo (Foto n.2). 


Un contenitore lavorato e forato è pronto per adattarsi al manipolatore. Io l’ho assemblato in una oretta di lavoro ed il montaggio non presenta particolari difficoltà per cui risulta adatto ai principianti, non monta componenti SMD da saldare ma solo quelli tradizionali, bastano alcuni strumenti di base come un saldatore ed un paio di tronchesini. Terminato il montaggio elettrico il manipolatore può essere fissato nella custodia inclusa ed è pronto per essere usato. (Foto n.3) 


Il PicoKeyer utilizza una EEPROM con memoria flash per archiviare tutte le impostazioni e le memorie dei messaggi; questo significa che non sono necessarie batterie di riserva e non si perdono le impostazioni registrate.

Nell’esaustivo ma breve manuale in PDF, sono riportate tutte le istruzioni sia per il montaggio che per le modalità operative. Per l’assemblaggio le istruzioni sono molto dettagliate (passo-passo stile mobili Ikea), così come pure per l’operatività sono fornite tutte le possibili istruzioni al fine di poter utilizzare al meglio tutte le potenzialità previste.    

Specifiche tecniche:        ingresso – paddle singolo o a doppia leva

                                        uscita – mosfet open-drain max 60 V – 100mA  

L’alimentazione è fornita da una pila al litio a bottone tipo CR 232. Non è stato previsto alcun interruttore sull’alimentazione poiché il microprocessore va in modo “sleep” dopo circa un secondo se non arrivano input dal paddle o dai pulsanti. In modo “sleep” il chip assorbe una corrente di pochi microamper, mentre in funzionamento normale (con il sidetone escluso) appena un milliampere tanto che una singola cella al litio può durare, a seconda dell’uso, fino ad un paio di anni.

 

Sul frontale (Foto n.4) ci sono quattro pulsanti, ciascuno per ogni messaggio, e con il simbolo di un triangolino, orientato nelle quattro direzioni. Il primo pulsante partendo  da sinistra ha la punta del triangolino orientata verso sinistra, poi l’altro verso destra, quello successivo verso il basso, e l’ultimo verso l’alto. Questi pulsanti servono per la registrazione del messaggio e la sua riproduzione. Al fianco dei suddetti pulsanti vi è una piccola manopola che serve per la regolazione della velocità. Le prese jack da 3,5 mm per CUFFIE, KEY e RIG sono posizionate sul retro del frontale (Foto n.5). Il Jack centrale è per l’ingresso del paddle, quello di destra è l’uscita da collegare al TX, mentre quello di sinistra è per l’uscita a bassa potenza audio e consente di collegare una cuffia oppure un altoparlante amplificato.
 

Questo manipolatore fa seguito al più recente PicoKeyer Plus del quale ne conserva tutte le caratteristiche con l’aggiunta di altre. Il numero di vendite e le positive recensioni on-line evidenziano il suo notevole successo. Il nuovo firmare V2.0 come già detto si basa sulle versioni precedenti con l’aggiunta di una nuova serie di funzionalità. Una delle più importanti è l’accesso immediato a tutti i quattro messaggi con la semplice pressione del tasto dedicato.

 

Caratteristiche

 Elenco qui di seguito le più importanti. Ai più interessati suggerisco un maggior approfondimento sul sito dedicato.

-        Quattro memorie per quattro messaggi fino a 127 caratteri ciascuno, che possono essere concatenati in qualsiasi ordine, oppure è possibile ottenere un unico messaggio fino a 500 caratteri.

-         Un “menù” a cui si accede con i tasti posizionati sul pannello frontale con funzioni di impostazioni semplici e veloci.

-         Una manopola sul pannello frontale per la regolazione della velocità di manipolazione da 5 – 63 WPM con immediato ripristino in qualunque momento della velocità memorizzata.

-         Peso regolabile.

-         Modalità semiautomatica“bug”, selezione del modo A giambico o del modo B.

-         Possibilità di selezionare una nota costante o il 50% del duty-cycle per accordi del TX.

-       Pausa messaggio che consente di inserire una pausa per inviare manualmente RST od altre informazioni nel mezzo di un messaggio salvato.

-         Per i QSO in contest, un numero progressivo di serie può essere inserito in un messaggio con zeri iniziali opzionali per numeri di QSO con meno di tre cifre.

-      Altoparlante interno per sidetone con nota audio regolabile che può essere attivata o disattivata.

-         Uscita allo stato solido con Mosfet 2N7000 in grado di gestire fin o a 60 V positivi o negativi.

-         Modalità Beacon consente di ripetere i messaggi con ritardo specificato dall’utente fino a 99 secondi.

-         Nessuna batteria per mantenere le impostazioni o le memorie.

-         “Factory Reset” per ripristinare tutte le impostazioni predefinite.  

 

Operatività

Il controllo della velocità è probabilmente la funzionalità usata più spesso. La velocità di manipolazione può essere regolata da 5 parole per minuto (WPM) fino a 30 WPM semplicemente ruotando la manopola del potenziometro. Il limite alto o basso può essere settato usando il set-up delle funzioni descritto nel manuale. Per default il range va da 5 WPM a 30 WPM, ma si può cambiare in qualunque momento da 5 WPM a 60 WPM. Sono disponibili due velocità: la velocità corrente è quella alla quale il keyer è operativo, indifferentemente che la velocità sia derivata dalla regolazione del potenziometro o dal menù. La velocità memorizzata è salvata sul chip della memoria non volatile, ed è usata quando la manopola del potenziometro è girata nella posizione di minima velocità. In qualunque momento è possibile girare la manopola per settare qualunque velocità da bassa ad alta che rientra nel range della sua regolazione. Settando la velocità con il potenziometro, questa non ha effetto sulla velocità memorizzata la quale può essere sempre disponibile semplicemente ruotando la manopola verso la massima velocità. Questa configurazione può essere utile, per esempio, quando si usa la velocità preferita ma si debba procedere ad un rapido cambio QRS/QRQ (riduzione o aumento istantaneo della velocità di trasmissione) per rispondere a corrispondenti che trasmettono con velocità lente od elevate. Attraverso la rotazione della manopola possiamo così adeguare la nostra velocità a quella del corrispondente, per ritornare alla fine del collegamento nuovamente alla velocità memorizzata.

Per effettuare la registrazione dei messaggi occorre premere uno dei pulsanti associati al messaggio da registrare. Si tiene premuto il pulsante fino che non si ascolta in codice Morse la lettera “K” (circa 2 secondi) si entra così in modalità  di registrazione. Il messaggio si registra usando normalmente il paddle. Una volta terminata la registrazione occorre premere nuovamente il pulsante per salvare il nuovo messaggio. Il keyer annuncia con la lettera “R” che il messaggio è stato salvato. Per ascoltare un messaggio memorizzato basta premere leggermente una sola volta uno dei quattro pulsanti associati al messaggio che si vuole ascoltare. Per fermare il messaggio mentre lo si sta ascoltando è sufficiente dare un breve colpetto con il paddle.

Mi sono limitato a descrivere solo alcune funzioni per non appesantire la descrizione, e come ho già detto, studiando il manuale è possibile utilizzare al meglio tutta la sua potenzialità. Il keyer é molto piccolo (Foto n.6) ma allo stesso tempo versatile, con diverse funzionalità. Si tratta veramente di un bell’oggettino per un radioamatore appassionato del CW, le cui caratteristiche ripagano abbondantemente il suo costo.


Concludo riportando le misure del suo volume che risulta essere pari a 84 cm cubi, un volume addirittura inferiore di quello di un condensatore elettrolitico montato sul filtro di alimentazione del primo keyer a valvole. Chi poteva immaginare, cinquanta anni fa, quando Giuliano si accingeva a saldare quel’elettrolitico che nello stesso volume oggi si sarebbe realizzato, alimentazione compresa, un keyer del genere! Ed ancora, andando avanti di questo passo, chi oggi mentre si accinge ad infilare il chip nel suo zoccolo potrà immaginare quale tecnologia potrà esserci nei prossimi cinquanta anni ?

                                                                                                 i4civ.onorio@gmail.com

 

Referenze:

1 – Tasto elettronico con memorie 2048 bit Radio Rivista n.2 - 1977 pagg. 145-150 e n.3 - 1977 pagg. 263-273       

2 – Memo bug KK58 Radio Kit Elettronica n.1 - 1981 pagg. 13-16 e n.2 - 1981 pagg. 19-22  

3 - Keyer jambic con memorie Radio Rivista n.8 - 1991 pagg. 27-28

4 - Keyer con memoria con PIC 16C84 Radio Rivista n.4 - 2001 pagg. 29-30

5 - http://www.hamgadgets.com/ULTRA-PICOKEYER

 

La presente descrizione è stata pubblicata su Radio Kit Elettronica anno 2017 del mese di luglio/agosto a pagina 26.

                                                                                                

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